Ventotene e S. Stefano

Ventotene e S. Stefano

Riserva Marina e Terrestre

Le Isole di Ventotene e Santo Stefano, dal 1999 Riserva Statale Marina e Terrestre, costituiscono per l’Unione Europea un’area di particolare interesse ambientale e per questo sono state definite anche Z.P.S. (Zona a Protezione Speciale) e S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario). Nel 1997 la U.E. ha affidato all’Associazione Mediterranea, la gestione di un Progetto LIFE-NATURE, da questa elaborato ,con l’obiettivo di realizzare iniziative di protezione e conservazione degli ambienti naturali delle due isole. L’isolotto di Santo Stefano, separata da uno stretto braccio di mare da Ventotene, si presenta come un torrione semicircolare dalle ripide coste modellate dall’erosione marina, si innalza di oltre 80 m sul livello del mare con una morfologia pianeggiante, la cui sommità è caratterizzata dalla presenza del Carcere Borbonico. L‘isola di Ventotene è assimilabile ad un piano inclinato che a partire da Punta dell’Arco, si raccorda dolcemente verso NE, sino a Punta Eolo con una serie di terrazzamenti, interrotti da vallecole erosive. Le coste settentrionali sono relativamente basse e caratterizzate dalla presenza di arenili sabbiosi, mentre quelle meridionali sono costituite da ripide scogliere e falesie. L’habitat delle isole Ventotene e Santo Stefano è caratterizzato dalla presenza di specie di piante (Limonium pontium pandatarium) e di uccelli di interesse comunitario. Le due Isole, infatti, oltre ad avere un valore strategico nella conservazione e nella protezione dell’avifauna migratoria (ogni anno passano e si fermano milioni di uccelli diretti dal sud dell’Africa al Nord dell’Europa), ospitano alcune specie protette che vi nidificano, fra cui il Falco pellegrino mediterraneo (Falco peregrinus brooke), la Berta minore (Puffinus yelkouan) e la Berta maggiore (Calonectris diomedea).